Mito della Sibilla
Arte, storia, mistero dono le caratteristiche che rendono le Marche un luogo meraviglioso: e la figura della Sibilla è la protagonista di tante leggende nostrane. Ma chi era? È esistita davvero oppure era solo un simbolo della Natura selvaggia e di questi paesaggi che esercitavano, allora come ora, un fascino straordinario sui visitatori? Il Monte Sibilla si trova in una zona appartenente alla provincia di Ascoli Piceno, tra i territori di Montemonaco, Montefortino, Montegallo ad oltre 2000 metri d’altezza sul livello del mare e all’interno del Parco del Monti Sibillini.
La leggenda parla dell’esistenza di un antro scavato nella roccia della montagna, la porta verso il regno della Sibilla, sacerdotessa che viveva in mezzo al suo popolo fatato. Buona e generosa, conosceva l’astronomia e la medicina, dava responsi profetici con un linguaggio complesso e difficile da capire. Usciva insieme alle sue fate solo di notte e guai a non tornare prima dell’alba: si rischiava di trovarsi fuori, per sempre, da questo mondo incantato. Alla luce della luna poi bagnavano i piedi caprini nel lago di Pilato, oppure si recavano a valle per insegnare alle giovani la filatura e la tessitura delle lane. Al momento purtroppo nessuno può entrare nella grotta della Sibille, il cui ingresso è crollato e appare inaccettabile a causa dei numerosi tentativi, compiuti nel XX sec., di forzarne l’ingresso utilizzando potenti esplosivi.
Negli anni 2000 da alcune indagini sono emerse “cavità presenti nel sottosuolo” andando ancora una volta ad alimentare il mito della Maga. Se desiderate andare a rincorrere la vostra magia, potete farlo con una bella escursione che parte da Montemonaco. Qui si sale in auto per una sterrata fino a raggiungere il rifugio Sibilla (1.540m slm) deve parcheggiare per proseguire a piedi e iniziare a salire verso la cresta. Lunghezza percorso circa 7 km, 2h 30 minuti circa andata + 2h circa (Ritorno). I percorsi possibili sono due: si può continuare sulla strada sterrata proprio a fianco del rifugio, salire lentamente in quota, ed arrivare alla cima del Monte Sibilla (2.173) e ridiscendere poi, dal versante opposto alla Grotta delle Fate oppure prendere il sentiero dietro il rifugio e salire immediatamente (in maniera più ripida) in quota, percorrere tutta la cresta, arrivare alla Grotta delle Fate.
Usciti dal regno incantato della Sibilla l’escursione prosegue salendo al di sopra dell’area della Grotta fino alla vetta del Monte Sibilla.
Troverete la maga e la sua corte di fate?
Questo non possiamo saperlo: ma sarete circondati da una tale bellezza naturale, che sarete portati a pensare che il regno magico in realtà non è dentro la grotta, ma fuori, per i boschi, sotto l’azzurro del cielo.